
Dimmi quando è iniziato il tuo ciclo mestruale e ti dirò cosa ti attende nel prossimo futuro.
Predire il futuro: una pratica antica quanto l’uomo, anzi, quanto le mestruazioni. Se da una parte, infatti, è impossibile trovare un uomo che non ha mai provato almeno una volta nella vita la curiosità di consultare l’oroscopo per dare risposta a quesiti relativi ad amore, salute, soldi; dall’altra, gesti e rituali che appaiono così bizzarri nell’odierna società tecnologica, costituiscono la testimonianza di usanze antichissime, cariche del fascino misterioso che da sempre avvolge l’arte di predire il futuro. Quei gesti, quelle pratiche e quei rituali sono giunti fino a noi attraverso millenni e, scavando nel passato, si scova una connessione forte, un nesso bizzarro ma reale tra il futuro e le mestruazioni.
Dacché se ne ha memoria, infatti, le mestruazioni hanno rappresentato un tabù per le donne, quasi come fosse un territorio di natura matriarcale interdetto a chi, per natura, non fosse escluso da tale esperienza. L’argomento, che meriterebbe fiumi di inchiostro, affondando la penna nelle dinamiche sociali e antropologiche legate a un aspetto fisiologico del corpo della donna, è stato trattato diversamente nei secoli. Si scopre, infatti, che in un tempo lontano le celebrazioni dei momenti salienti della vita di una donna, il menarca, la gravidanza, il parto, la menopausa, avevano grande importanza presso le tribù. In particolare, il potere del ciclo mestruale era così conosciuto e tenuto in alta considerazione presso le antiche culture che si finì per associarvi riti, usanze, credenze, che svelavano significati profondi e misteriosi. Ma è con l’avvento del patriarcato che molti simboli sacri vennero non solo stravolti, ma anche demonizzati. Al punto che la donna mestruata, prima considerata come essere collegato all’energia e alle divinità, capace di pronunciare oracoli, divenne una sorta di strega malefica. Questo perché quando ancora non si possedeva la conoscenza medica del ciclo mestruale, vedere una donna sanguinare per quasi sette giorni, uscendone miracolosamente illesa, rappresentava un fatto strano, riconducibile, dunque, ad alleanze demoniache.
Nel Medioevo, ad esempio, si pensava che una donna con le mestruazioni non potesse toccare piante e fiori in quanto giudicata impura perché sarebbero appassiti. Di retaggio settecentesca, decisamente affasciante, la credenza diffusa che le donne durante il ciclo non potessero lavarsi, fare il bagno o lo shampoo, perché l’acqua avrebbe potuto ostruire i pori provocando l’amenorrea. Altre superstizioni, legate alla cultura gastronomica, invece, attribuiscono alla donna mestruata la responsabilità di fare impazzire la maionese. Nella cultura locale del Sud est siciliano, fino a qualche anno fa (anche se in alcune famiglie la convinzione persiste), tante nonne hanno cresciuto figlie e nipoti con il divieto di partecipare alla produzione domestica delle conserve di pomodoro d’estate durante “quei giorni”.
Solo l’informazione, ma anche le rivendicazioni femministe, last but not least, le campagne di sensibilizzazione promosse da aziende di assorbenti, la lotta per abbattere l’iva su prodotti considerati beni primari e non di lusso, i messaggi diffusi da influencer che sdogano il sangue da colpa a simbolo di emancipazione, hanno permesso di compiere molti passi avanti. Anche se numerosi, purtroppo, restano ancora da fare.
Questo excursus di carattere storico e antropologico, non esaustivo ma necessario, apre la via alla mia memoria personale recuperando un aneddoto dell’adolescenza. Attendevo con ansia il giorno di inizio ciclo per chiedere a mia nonna, una sorta di “santona” del suo tempo (come buona parte delle sue coetanee del secondo dopo guerra), cosa mi sarebbe accaduto secondo il calendario magico mestruale. Mi affascinava la sua narrazione, che oggi scopro derivi direttamente dall’esoterismo. Si tratta di un’antica arte divinatoria, che le donne utilizzavano per prevedere il loro futuro, in un tempo compreso tra l’inizio di un ciclo ed il seguente. In pratica, secondo tale metodo pagano di divinazione, privo di fondamento scientifico o teologico, bisogna tenere conto del giorno della settimana in cui erano iniziate le ultime mestruazioni, e far riferimento al messaggio corrispondente per scoprire cosa il futuro avrebbe preservato nel mese in corso…
Lunedì = nuova conoscenza, dichiarazione d’amore, ritorno d’amante
Martedì = regali e cortesie
Mercoledì = preoccupazione, piccoli dispiaceri, malinconia
Giovedì = fortuna
Venerdì = dispiaceri, tristezza, lacrime
Sabato = successo, soluzione in qualsiasi affare
Domenica = allegria
Va da sé che ho sempre temuto il mercoledì e il venerdì, i miei giorni più frequenti, che sono stati spesso caratterizzati da lacrime. Ho sorriso il lunedì, ma, ahimè, per amore della verità, è bene ammettere che molto raramente la profezia si è avverata. Nessuna dichiarazione d’amore o amanti, ma l’attesa – incoraggiata e supportata dal calendario magico- ogni volta è stata essa stessa piacere.
Alessandra Brafa