Vi è una città in Sicilia assai nota per il barocco e il suo genius loci. È l’urbs ingeniosa la cui storia di ferite e cura evoca il mito dell’araba fenice. Rasa al suolo dal terremoto del 1693, grazie ai suoi laboriosi abitanti, risorse velocemente a valle, sul declivio del colle Meti, alle pendici meridionali dei Monti Iblei. Manifestatosi lo splendore di una città ora libera e aperta, superba, movimentata e continua, è il 1996 quando Battiato contribuisce alla ricostruzione della cupola del suo tempio sacro attraverso l’arte del canto.
Benvenuti a Noto, il giardino di pietra dall’animo resiliente che, ogni anno, saluta la primavera con l’Infiorata. E le 43 edizioni della kermesse conosciuta in tutto il mondo, Cettina Lauretta e Gianni Filippini le hanno raccolte e raccontate all’interno di un raffinato libro d’arte, prodotto da Mediatica, che ho avuto il piacere di presentare domenica 20 novembre. Una serata magica, vissuta all’interno della cornice onirica del Teatro Tina Di Lorenzo. Qui, ho calcato il palco con il suo appassionato primo cittadino Corrado Figura e con Uomini e Donne eccezionali che rappresentano la storia di un territorio, che sono depositari del suo passato e che -con una visione nitida- guardano già al prossimo futuro.
L’atmosfera del sogno, gli abiti del Corteo Barocco, le sceneggiature di Cuore d’Argante con la regia di Giuseppe Spicuglia, le musiche di Gabriele Bosco e Mario Licciardello, hanno fatto vibrare le corde del cuore degli astanti, attivando il ricordo di ciò che è stato e che ancora ci appartiene.

Grazie, Noto, per accogliermi nelle tue serate migliori, farmi sentire a casa anche se non vi ho ancora dimora.

Grazie, Noto, per rammentarmi che mentre ti attraverso, l’orologio non serve: qui il tempo è sospeso tra i vicoli di un paese in cui lo stile è avanguardia e gli odori seducono il viandante incensando di nostalgia un sentimento impresso nella memoria. Una memoria che è anche collettiva e di cui sento, fieramente, di fare parte.
Ps: Noto deve di certo essere una donna col temperamento di Florinda Vicari, amica sincera che incarna erudizione, gratitudine, virtù e luminosa bellezza nelle forme e nell’animo.

 

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