La storia di Palazzo Branciforte, una delle dimore patrizie più prestigiose di Palermo, ha un legame profondo con la città, come il mio con Massimiliano, il Virgilio del mio tour al suo interno. Prima di iniziare la visita non dimenticate di fare una carezzina ad Arturo, il vecchio  e ospitale guardiano di casa.

Il Palazzo, appartenuto fin dal XVII secolo alla famiglia di Nicolò Placido Branciforte Lanza conte di Raccuja, è un luogo unico, dove si fondono identità e innovazione. Uno spazio nel quale la storia si coniuga con l’archeologia, con l’arte moderna e contemporanea, con i libri e con la grande tradizione culinaria italiana.

Aperto al pubblico nel maggio 2012, restituito alla città di Palermo, dopo il restauro curato da Gae Aulenti, il Palazzo, che si sviluppa su 5.650 metri quadri di superficie ospita al piano terra le collezioni archeologiche e le maioliche; al piano nobile sono custodite le collezioni filateliche, numismatiche e le sculture, insieme alla storica Biblioteca che conserva più di 40mila volumi della Fondazione. Da qui si può inoltre accedere ai suggestivi ambienti del Monte di Santa Rosalia, raro esempio ancora esistente di composizione architettonica lignea, destinata ora ad ospitare mostre d’arte contemporanee e l’esposizione permanente Collezione Giacomo Cuticchio Pupi Siciliani.

Palazzo Branciforte, riconsegnato alla collettività nella sua  incantevole nuova identità, rappresenta, “il volto nuovo di Palermo”. Un unicum architettonico sospeso tra presente e passato.

Qui il reel per un breve assaggio.

 

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